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Mike Hughes

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Spesso
Il male dividere
Ho incontrato.
Era la cancellata che risorge
Il paracarro di stelle vestito
Erano le orme
Di distruzione di masse
Che irrompono.
Erano i ribelli houthi, i rohingya.
Erano i residenti e gli studenti
I borghesi piccoli piccoli
Potenziali assassini
Di piccoli piccoli borghesi.
Non seppi altro amore
Oltre quello appreso dai treni regionali
Dalla denuncia di ogni stupro
Prima di sapere la provenienza dei maiali.
Dalla denuncia di ogni tentativo di imbrigliare
Le tue ovaie
E le tue garanzie occupazionali.
Dalla facoltà di vedere in ogni tua malaria
Una siringa del Santa Chiara.

Se facessimo un conto
Delle cose che non tornano
Il non sapere se è sudore
O sputo o lacrima.
Se facessimo un canto delle cose
Che non tornano
O se le cose tornassero cantando
O cantassimo il tornaconto.
Se non fosse morto Giulio Regeni
Se mio nonno avesse pagato tutti i
biglietti dei treni che ha preso,
volerei restando su questo piattume.
Ho scelto invece,
dentro uno schema possibile,
di ridere allo specchio che reggi
di combattere un regime con la cura
terrena,
con il coraggio di un “Noi”
che non dica “Loro”
la forza di un “Io” che dica “Tu”.

 

(Questa poesia è dedicata anche a Mike Hughes)

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 L’Arbaléte - 02/01/2018 14:46:00 [ leggi altri commenti di L’Arbaléte » ]

Come ben detto questo tuo darśana!

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